Milan-Chievo 3-1, gol di De Guzman e Lapadula


Milan-Chievo 3-1, gol di De Guzman e Lapadula.

Il colombiano sbaglia un rigore sull'1-1, poi si riscatta riportando avanti i suoi, l'ex Pescara e l'olandese a segno dal dischetto. Montella sorpassa l'Inter: notte al quinto posto.

Il mondo ha ancora delle certezze. La Terra gira attorno al Sole e il Milan col Chievo si trova bene: con questa, sono 12 vittorie consecutive in casa, 18 nelle ultime 21 partite. Abbastanza per tenere un ottimo passo per l’Europa: 13 punti nelle ultime 5 partite. Il Diavolo però, da proverbio, si nasconde nei dettagli. Questa volta ha vinto 3-1, come all’andata, ma la partita è stata tutto tranne che prevedibile. Intanto, tante polemiche arbitrali come sei giorni fa per Sassuolo-Milan, una specie di paradiso del moviolista. Due rigori per il Milan, uno netto, l’altro meno. Un rigore per il Chievo, nato da un fallo tutto tranne che chiaro di De Sciglio su Gakpe, in sospetto fuorigioco. Poi, Bacca sulle montagne russe. Carlos, a sei giorni dal rigore bipede di Reggio Emilia, ha segnato due volte e calciato un rigore in curva. Quando è uscito, San Siro lo ha applaudito: pace fatta. Quando il Milan ha avuto il secondo rigore, Bacca ha guardato dalla panchina il tiro di Lapadula. Non convincente ma sufficiente per chiudere la partita. A margine, l’infortunio di Suso: molto affaticato in settimana, si è fermato per un problema muscolare dopo 35 minuti. A sei giorni da Juve-Milan, un bel guaio per Montella.
TRE TEMI — La partita ha messo in tavola il menu completo: un riassuntone delle ultime settimane di Milan. Uno, il closing: in tribuna lo striscione “Noi ci siamo… e vi osserviamo…”, messaggio non simpatico e allusivo della curva, sui cellulari dei tifosi le frasi con estintore di Berlusconi (“Ci hanno chiesto un’altra proroga, non vedo nulla di preoccupante”). Due, le polemiche da moviola: dopo i fischi pro-Milan di Sassuolo, altre decisioni contestate, questa volta a Maresca. Tre, i rigori: De Guzman ha spiazzato Donnarumma, Bacca ha cercato l’angolo alto e calciato al primo anello, Lapadula ha scelto la potenza. Per il colombiano, l’errore è una rarità: in campionato non sbagliava da gennaio 2015.
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