Domenico Maurantonio sarebbe stato trattenuto per un braccio la sera in cui è caduto.
Sembra essere ormai una certezza, forse l'unica per il momento, sul caso del 19enne morto in gita a Milano.
La Stampa riporta che per capire la compatibilità dei lividi sul braccio sarà sufficiente un test del DNA, test che sono in fase di svolgimento dopo che gli inquirenti hanno eseguito delle analisi su tutti i compagni di classe del ragazzo.
Intanto i genitori continuano a non darsi pace e non riescono a trovare delle spiegazioni. Domenico aveva parlato con i compagni fino a poco prima della sua morte, ma tra gli amici nessuno parla. Non resta che attendere l'esame del DNA per fare maggiore chiarezza sulla vicenda.
Gli inquirenti vanno comunque con i piedi di piombo. I lividi sono infatti compatibili con quelli di una stretta, nulla di certo ancora. Se dall'esame dovesse uscire un nome, quella persona certo dovrà dare molte spiegazioni: potrebbe essere stato l'ultimo a vedere Domenico vivo, potrebbe sapere molto più di quanto si è scoperto fino ad oggi su questa drammatica vicenda.
GLI OSPITI DELL'HOTEL: NESSUNA ANOMALIA Oltre ai compagni di classe di Domenico Maurantonio, lo studente padovano di 19 anni precipitato dalla finestra del quinto piano dell'hotel milanese dove si trovava per una gita, investigatori e inquirenti hanno ascoltato alcuni ospiti dell'albergo, per ricostruire quanto accaduto la notte tra il 9 e il 10 maggio scorso. Da quanto si è saputo, nessuno degli ospiti interrogati avrebbe segnalato situazioni anomale, come urla o rumori sospetti nell'area dell'edificio dove si trovavano i ragazzi.
Secondo quanto è emerso dai rilievi, inoltre, Maurantonio sarebbe caduto 'a piombo', in parallelo alla parete dell'hotel. Slip e pantaloncini sono stati ritrovati vicino al cadavere. E gli agenti della Squadra mobile, coordinati dal pm di Milano Claudio Gittardi, stanno vagliando diverse ipotesi: gli indumenti, infatti, potrebbero essere caduti insieme a Maurantonio oppure essere stati gettati da una delle finestre da una persona che potrebbe aver assistito all'episodio.
Dagli interrogatori è emerso che alcuni studenti, la mattina del 10 maggio, si erano accorti dell'assenza del compagno di classe, che aveva lasciato sul comodino della sua stanza occhiali, portafoglio e telefono cellulare. Nessuno, però, avrebbe segnalato l'anomalia ai professori. Un comportamento che potrebbe anche essere interpretato come un tentativo di 'coprire' Maurantonio evitando di segnalare la sua assenza, nell'ipotesi che il 19enne si fosse allontanato temporaneamente dalla sua stanza, come a volte avviene durante le gite scolastiche. Gli inquirenti sono in attesa, intanto, dei risultati degli esami tossicologici, genetici e medico-legali sul cadavere dello studente, che dovrebbero arrivare nei prossimi giorni, affidati dal pm a tre consulenti.
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